Newsletter #23, Dicembre 2021

«Il Quaderno musicale di Annalibera per pianoforte di Luigi Dallapiccola è composto di undici brevissimi pezzi collegati da una ideale linea costruttiva costituita dalla serie o inventio che tutti li genera. Gli undici pezzi del quaderno sono scritti in stretto stile dodecafonico, secondo la teoria musicale elaborata da Arnold Schönberg. In questa composizione io ho sentito – e ho cercato di tradurre graficamente attraverso il mezzo fotografico – l’essenza tragica della nostra esistenza espressa con una costruzione musicale. Alla purezza dell’espressione musicale ho cercato di dare un segno essenziale e penetrante: la «linea» intesa come verità. Verità assoluta nel primo pezzo Simbolo, poesia sospesa nell’ultimo Quartina... L’«affermazione» della nascita rimane senza risposta. Ma la vita – nei suoi aspetti molteplici e contraddittori – vale la pena di essere vissuta. [...]».
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Fotografie di Lisetta Carmi, rMH n. 48

La Cura del “giardino della Parola” nel tempo del “Grande Contagio”

Un editoriale per chiudere un anno complicato e per molti doloroso. Un anno abitato, come fosse un corpo, da un estraneo inquilino pericoloso e beffardo, quasi alieno, di cui tutti oramai conosciamo il nome, anche se  non del tutto il suo volto in permanente mutazione. Ma alziamo lo sguardo per respirare meglio, per cogliere la luce, che sa cancellare il buio dei giorni, per trovare la nostra “radura”.

Questa nostra Lettera, che chiamiamo con un po’ di “anglofilia” Newsletter, è stata infatti una sorta di “radura”,  di heideggeriana “Lichtung”, in cui scambiarsi un dono, pensato per chi sentiva come proprio il percorso delle humanitas, che dal “letto del malato” ci porta al “giardino della Cura” e a pensare alla Cura del Mondo. Un “giardino”, che abbiamo cercato di tenere vivo, perché di fronte al dolore e alla sofferenza ci vuole vita, ci vuole l'impegno di tutti a dare vita alla vita.  Dare vita alla vita navigando tra il rigore del pascaliano esprit de géométrie e le vibrazioni poetiche dell'esprit de finesse, che sempre animano il terreno di incontro, la comunità di pensiero della nostra Fondazione. 

Questa Lettera potrebbe sembrare a prima vista solo un'utile segnalazione di libri, di scritture raccolte qua e là, di appuntamenti da mettere in agenda, ma forse non è solo così. Forse è più di così, come se fosse una sorta di immaginaria “stazione” in cui “giungono e da cui partono i terni”, in cui fermarsi a pensare, a scambiarsi parole, a sentirci fratelli di fronte alle lacerazioni della vita, ma anche alla passione di esistere. Di questo è fatto in fondo il “giardino” dell'umanesimo clinico di cui la Fondazione Sasso Corbaro si fa testimone e custode.

Una Lettera mensile dunque testimone e custode delle parole del “giardino della Cura”. Parole di ragione e di passione, parole di reciprocità, di solidarietà, di consolazione, di commozione, di amore. Parole per prendersi cura, avere cura, essere cura, divenire cura, costruire cura, custodire cura dell'Altrodell'Altrui e dell'Altrove. Parole che dentro la scatola magica di questa Lettera mensile diventano, gesti per custodire a loro volta altre parole, altri gesti, altri sguardi, altri ascolti e altri incontri, imparando a veleggiare per mari a volte quieti, altri nella tempesta  dell'esistenza. Pagine volanti quelle della nostra Lettera, come fossero, al di là dalla loro utilità immediata, sentinelle dell'alba, così come cantori del tramonto. Custodi della parola, argine ad una parola minacciata, come nei versi del poeta Francesco Scarabicchi nel suo “Il prato bianco” del 2017, che così suonano:
 
«Porto in salvo dal freddo / le parole, curo l'ombra dell'erba, la coltivo alla luce notturna delle aiuole custodisco la casa dove vivo, / dico piano il tuo nome, lo conservo per l'inverno che viene, come un lume».

GRAZIANO MARTIGNONI

Pensieri

Brevi approfondimenti, estratti di articoli, video, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.

A CURA DI ROBERTO MALACRIDA

«Difficile dire se l’iperstimolazione con le sue conseguenze abbia giocato un ruolo, ma Lorenza si rende conto molto presto di non essere incinta. 
È il momento in cui tutto vacilla. Il fallimento è una prova complessa con cui misurarsi. Sono adulerà addolorati e spaesati sul da farsi. Alessandro rimette ogni decisione sul futuro nelle sue mani. Lo aveva sempre fatto, fin dal principio. Non per sottrarsi. Lui un figlio lo vuole, ma non sulla pelle di Lorenza. E lei su questo ha le idee molto chiare: “Il senso del limite lo poni tu, nessuno si deve permettere di sindacare. Non solo gli estranei, ma nemmeno chi ti è più vicino. Perché il corpo è tuo, la vita è tua, la testa è tua. È una questione molto delicata. Spronare è già un intromissione troppo pesante: dai, prova ancora, rifallo, vedrai che andrà bene. Non si può rischiare l’equilibrio mentale e nemmeno quello fisico per un desiderio, se non te la senti. Per me era chiaro, avrei fatto un secondo tentativo, ma non un terzo. Non ce l’avrei fatta né fisicamente, né psicologicamente. Toccava me tutte le mattine farmi le punture, che mi devastavano di ormoni. Punture, che se poi tutto fosse andato bene, mi avrebbero condotto la gravidanza con ciò che comporta e in ultima analisi al parto. In caso contrario, sempre a me sarebbe toccato incassare il fallimento. Il senso del limite non può essere giudicato. La scelta di continuare è stata presa in maniera condivisa, ma l’ultima parola è stata necessariamente la mia».
Maddalena Viganello, “In fondo al desiderio”, Fandango, 2021.

«Tosquelles insistera toujours pour qu’on écoute la musique di patient plus que le sens de ses propos – ce que Lacan formulera en termes de prévalence de l’énonciation sur l’énoncé, ou du signifiant sur le signifié.
Tosquelles raconte également que, devenu thérapeute, il fit l’expérience d’une patiente qui, après lui avoir beaucoup causé, devint soudainement mutique en séance. Il éprouva le besoin d’en parler dans un groupe de jeunes analystes en supervision; l’un d’entre eux, qui travaillait dans l’institution où était hospitalisée la patiente en question, fut en mesure d’éclairer Tosquelles: ‘Avant de venir en séance avec toi, ta patiente s’adresse à une autre patiente, sourde et aveugle: elle peut tout lui dire’.
C’est cet enseignement sur l’écoute et le malentendu comme consubstantiels à l’humain qui est aujourd’hui battu en brèche par l’administration des hôpitaux, qui demande toujours plus d’outils de communication, et toujours moins de parole. À l’hôpital de Nantes, considéré comme pilote du futur hôpital numerique, une étude a montré que les soignants ‘perdent’ 10% de leur temps à se parler. Alors on va leur imposer des messageries électroniques internes pour ne plus échanger que des informations formalisées: l’hôpital était encore trop humain».
Yann Diener, Charlie Hebdo, 24.11.2021
«Qu’est-ce que la pensée? Les découvertes des neurosciences cognitives suggèrent qu’elle se réduit à un traitement de l’information à l’intérieur de notre cerveau. Chacune de nos cogitations correspond à l’entrée en activité de tel ou tel circuit cérébral. En son sein, divers groupes de neurones – jamais un neurone unique – représentent les détails de notre pensée. Chacune de nos idées, qu’elle soit issue de nos organes de sens ou qu’elle germe de nos ruminations intérieures, correspond à un vecteur d’activité neuronale: une collection de neurones dont certains sont activés, tandis que d’autres restent éteints. Et c’est en manipulant ces vecteurs, en les faisant tourner d’une région à l’autre, que notre cortex réalise des calculs et prend des décisions».
Stanislas Dehaene, "Face à face avec son cerveau", Odile Jacob, 2021
«”Che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no”. Così inizia L’uomo in rivolta, il celebre saggio in cui Albert Camus riflette sulla ribellione, la violenza. E prosegue: “Ma se rifiuta, non rinuncia tuttavia: è anche un uomo che dice di sì, fin dal suo primo muoversi. Uno schiavo che in tutta la sua vita ha ricevuto ordini, giudica ad un tratto inaccettabile un nuovo comando. Qual è il contenuto di questo ‘no’? Significa, ad esempio, ‘le cose hanno durato troppo’, ‘fin qui sì, al di là no’, ‘vai troppo in là’ e anche ‘c’è un limite oltre il quale non andrai’. Insomma, questo no afferma l’esistenza di una frontiera”. 
E, verso la conclusione, osserva: “La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene il giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno di lei. La sua norma, che nell’atto stesso di contestare il reale gli conferisce unità, e anche quella della rivolta. […] Mantenendo la bellezza, prepariamo quel giorno di rinascita in cui la civiltà metterà al centro delle sue riflessioni, lungi dai principi formali o dei valori sviliti della storia, quella virtù viva che fonda la comune dignità del mondo e dell’uomo, e che dobbiamo ora definire di fronte a un mondo che la insulta».
Gianrico Carofiglio, “La nuova manomissione delle parole”, Feltrinelli, 2021
«L’uomo nel cubicolo accanto al mio morì il giorno dopo. Aveva passato la notte a tossire. Una tosse debole, esile, come la luce tremolante di un aereo con un solo motore. Negli ultimi giorni aveva chiamato più volte le infermiere, sforzandosi di farsi sentire al di sopra del trambusto mattutino, con la voce disperata e bassa. E quando le infermiere lo raggiungevano, tutto quello che chiedeva era di aprire una tenda o spegnere una luce. La figlia passava a trovarlo, sempre accompagnata da qualcun altro. Arrivavano in autobus, dopo il lavoro, un lungo e pesante viaggio da un capo all’altro della città. Per essere padre e figlia, parlavano molto poco. Lui era troppo malato e lei troppo dolorosamente premurosa e stremata per riuscire a rilassarsi. “Siediti, papà". “Non giocare con quella cosa, papà”. “Ti serve più ossigeno, papà?”, che suonavano come rimproveri derivati da troppa preoccupazione. 
Non chiesi mai che cosa ci fosse che non andasse ma tutti sembravano consapevoli che nulla potesse essere fatto. Quel tizio pareva rassegnato, pronto per la fine. La figlia di portava un pigiama pulito un giorno sì e uno no. Dovevo essere fuori per una breve passeggiata o qualcosa del genere il giorno in cui morì, perché quando tornai indietro non c’era più. Il suo cubicolo era vuoto il letto era stato rifatto. Le tendine erano tirate è un addetto alle pulizie stava passando lo straccio sul pavimento».
Ben Watt, “Un paziente”, Carbonio, 2017.
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Sullo scaffale

Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.

A CURA DI FEDERICA MERLO E NICOLÒ S. CENTEMERO

Ti amo

Hanne Ørstavik

Hanne Ørstavik è una scrittrice e intellettuale tra le più importanti del panorama norvegese ed europeo. Ha pubblicato una quindicina di romanzi, tra cui Amore, finalista nel 2018 al prestigioso National Book Award. Ti amo, suo ultimo libro, racconta una dolorosa vicenda personale: poco dopo il suo trasferimento in Italia, Ørstavik scopre che il marito, l’editore italiano Luigi Spagnol, è affetto da un tumore al pancreas, che lo condurrà alla morte nel 2020.
[...] Perchè leggerlo? Perché chiunque abbia a cuore gli argomenti di cui tratta sarà in grado, ne son certo, di «portarsi a casa» qualcosa da questo piccolo (87 pagine) ma grandissimo memoir. [...] Continua a leggere  

L'AUTRICE PARLERÀ DI TI AMO CON NICOLÒ S. CENTEMERO SUI CANALI ZOOM E FACEBOOK DELLA FONDAZIONE SASSO CORBARO MERCOLEDÌ 15 DICEMBRE ALLE ORE 20:30.

Un uomo sottile

Pierpaolo Vettori

Pierpaolo Vettori, in passato finalista per due edizioni al Premio Calvino e con già alcuni romanzi alle spalle, si è laureato in lingue e letterature straniere con una tesi sulla Swinging London ma di professione fa il fabbro e per diversi anni si è occupato di musica. Da poco ha pubblicato il suo ultimo libro, Un uomo sottile, fresco vincitore della V edizione del premio Neri Pozza. [...] Perché leggerlo? Perché putroppo il 2 settembre di quest’anno, dalla casa anziani in cui ormai viveva da anni, è arrivata la triste notizia della morte di Del Giudice. Credo quindi che la lettura di Un uomo sottile sia uno dei modi migliori per andarsi a recuperare anche tutte le pubblicazioni – e non sono molte – di questo grande e ingiustamente un po’ dimenticato scrittore italiano. [...] Continua a leggere

Dalla rivista per le Medical Humanities

Nel quarantottesimo numero della rivista per le Medical Humanities - consultabile integralmente sul sito www.rivista-rmh.ch - figura un ricco Dossier dedicato a sondare il tema della nascita. Fra i vari contributi raccolti, vi proponiamo di leggere quello di Laura Lazzari, ricercatrice e collaboratrice della Fondazione Sasso Corbaro.

Narrazioni del parto nella Svizzera italiana

Laura Lazzari, n. 48

L’esperienza del parto può essere positiva oppure anche molto negativa. Ce lo raccontano due testi autobiografici, che propongono appunto due vissuti opposti, uno traumatico e uno positivo. Quali sono le motivazioni all’origine della scrittura di questi testi? Quali gli elementi chiave che distinguono un’esperienza di parto positiva da una negativa? Tra le intenzioni, vi è quella di contribuire a cambiare una cultura del parto fondata sul rischio e migliorare una comunicazione spesso inefficace fra medici e pazienti. Clicca qui per leggere l'articolo

Curare ad arte

Una ricerca sul tema della cura nel mondo dell'arte, perché curare è un'arte e l'arte può essere cura.

Spedale degli Innocenti

Filippo Brunelleschi
1419, Piazza Santissima Annunziata, Firenze

Lo Spedale degli Innocenti è un edificio storico del centro di Firenze. Nato come primo brefotrofio d’Europa (istituto che accoglie e alleva i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono), fu costruito a partire dal 1419 su progetto di Filippo Brunelleschi, facendone una delle prime architetture rinascimentali in assoluto. [...] I tempi sono cambiati dal 1419 come pure il concetto di cura, ma ancora oggi lo Spedale degli Innocenti ospita asili nido, una scuola materna, tre case famiglia destinate all'accoglienza di bambini in affido familiare e madri in difficoltà, segno tangibile che l’arte è Cura e curare è un Arte. [...] Clicca qui per leggere

Agenda

«TI AMO. CE LO DICIAMO TUTTO IL TEMPO»
Dialogo con Hanne Ørstavik e Nicolò S. Centemero

«Autunno 2018, suo marito riceve una diagnosi di cancro grave. Non è passato molto tempo da quando lei si è trasferita in Italia per vivere con lui. Si amano, sono molto vicini. Lei sa che lui deve morire, i medici l’hanno detto, ma lui lo sa? La morte c’è, tutto il tempo, tra loro, ma è diventata qualcosa di cui non si può parlare. Ti amo è un romanzo scritto dentro la realtà. È un romanzo crudo e tenero, un romanzo sul lutto, sulla solitudine che crea la morte. Ma racconta anche di un amore profondo, dell’apertura e dell’accoglienza alla vita».
Quando? Mercoledì 15 dicembre
Dove? In live streaming su Zoom e in diretta Facebook
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GLI SCRITTORI E LA MALATTIA
Un percorso Medical Humanities | A cura di Nicolò S. Centemero

Il nuovo ciclo di serate Gli scrittori e la malattia ha come obiettivo quello di esplorare, in recenti romanzi che descrivono il contemporaneo, la presenza della malattia non come protagonista, bensì come parte integrante delle vicende. Lo scopo è anche quello di discutere delle loro opere con autori che non vogliono compiacere il lettore ma si assumono il rischio di affrontare temi difficili, scomodi e lo fanno senza mai rinunciare a una meticolosa ricerca sullo stile e sulla forma. 
Quando? 20.01, 02.02, 09.02, 04.03
Dove? In live streaming su Zoom e in diretta Facebook
Scarica la locandina

SALUTE, RICERCA E CULTURA
2° Seminario della Città di Bellinzona | A cura della Fondazione Sasso Corbaro

La Fondazione Sasso Corbaro prosegue il percorso di iniziative legate alle tematiche della salute, della ricerca e della cultura. L’obiettivo di queste attività è sensibilizzare e informare non solo i professionisti della salute, ma tutta la cittadinanza, che - ancora di più in questa situazione pandemica - necessita di avere informazioni corrette e una visione ampia e approfondita su queste tematiche.
Quando? Giovedì 3 - sabato 5 febbraio 2022
Dove? Bellinzona
N.B. Nel corso delle prossime settimane pubblicheremo il programma completo del Seminario sul sito della Fondazione Sasso Corbaro.

Novità

La Fondazione Sasso Corbaro è lieta di segnalarvi la recente pubblicazione di tre volumi curati dai suoi collaboratori.

Trauma and Motherhood in Contemporary Literature and Culture

Laura Lazzari e Nathalie Ségeral

Palgrave Macmillan, Londra, 2021

Trauma and Motherhood in Contemporary Literature and Culture repositions motherhood studies through the lens of trauma theory by exploring new challenges surrounding conception, pregnancy, and postpartum experiences. Chapters investigate nine case studies of motherhood trauma and recovery in literature and culture from the last twenty years by exploring their emotional consequences through the lens of trauma, resilience, and “working through” theories. [...] Continua a leggere

Lampi di luce

Graziano Martignoni
Armando Dadò Editore, Locarno, 2021

Queste sono pagine vagabonde in cui smarrirsi come tra i vicoli di una grande città. Sono pagine divaganti di arte, di libri e di anime abitate da molti pensieri, che sfiorano l’antico dialogo tra Arte e Cura, tra gesto d’arte e gesto di cura. Diciamolo subito, non sono un critico d’arte, ma solo un ascoltatore d’anime ed è forse per questo che alcuni artisti mi hanno chiesto di presentare il loro lavoro. Cercavano uno sguardo non specialistico, che facesse accadere qualcosa a partire dalla loro opera. [...] Continua a leggere

Abitare

Progetto della comunità del Parco San Rocco, a cura di Graziano Martignoni.
Armando Dadò Editore, Locarno, 2021

Cercando alcune parola-guida, come fossero sassolini sulla via, per questo libro a più voci sull’abitare nella terza e quarta età della vita, ma anche sulla sfida del progettare e costruire luoghi nuovi di accoglienza e di ospitalità, dal «ricovero» di un tempo alle comunità abitative e ai quartieri inter-generazionali di oggi, abbiamo trovato semplici e umanissime parole, che raccolgono, come nel palmo di una mano, quasi per non lasciarle scivolare via, il senso più vero di questa nuova pubblicazione della Casa del dialogo della Fondazione San Rocco. [...] Continua a leggere

«Cose belle»

Uno spazio in cui collezionare suggestioni audiovisive legate a «cose umanistiche belle» o «cose belle umanisticamente», raccolte anche grazie ai preziosi suggerimenti dei nostri lettori. Vi invitiamo a contribuire a questa rubrica segnalandoci via e-mail le «cose belle» che incontrate.

UN FILO ROSSO

PODCAST DI MARIO CALABRESI

Sono passati quarant'anni da quel periodo tra l'ottobre 1980 e il giugno 1981 in cui cinque giovani uomini si presentano a un ospedale di Los Angeles con una strana infezione polmonare e il sistema immunitario compromesso. Il giornalista e scrittore Mario Calabresi, in questo bel podcast "Un filo rosso" sponsorizzato dal The Global Found - il fondo globale per la lotta contro l’aids, la tubercolosi e la malaria - ripercorre, con l'aiuto di preziose testimonianze e con estrema cura per il montaggio, la storia dell'HIV-AIDS, che ad oggi continua a mietere vittime che si aggiungono all'ecatombe dei 36 milioni di morti da quando abbiamo iniziato a contarli. 

Per non dimenticare che c'è anche un'altra pandemia. Per non dimenticare che discriminazioni, sofferenze, accesso negato alle terapie sono ancora all'ordine del giorno.

NIPOTI SI DIVENTA

UN PROGETTO DI AVVICINAMENTO TRA GENERAZIONI

Nato dalla creatività e dallo spirito d'iniziativa di due giovani donne, Laura Chiesa e Katerina Neuman, Nipoti si diventa desidera gettare luce sui desideri degli anziani, ponendoli in contatto con i loro "potenziali nipoti" - E lo fa nello stile più tradizionale dei nostri giorni: con una piattaforma online. Come fosse un diario, la piattaforma raccoglie i bisogni, i sogni e i desideri di persone residenti nelle Case per Anziani del Cantone, rendendoli visibili agli occhi della popolazione, che a sua volta potrà farsi avanti e scegliere esaudire uno o più di questi desideri.

UNO SCORCIO SULLA BIENNALE DI ARCHITETTURA VENEZIA

NOVEMBRE 2021

Chiudiamo la galleria di «cose umanisticamente belle» di questo mese proponendovi uno scorcio su una videoinstallazione che ci ha particolarmente colpiti durante una vista alla Biennale d'Architettura 2021 di Venezia: "The Walker Project" di Eva Palacios.

Ultimi arrivi in Biblioteca

Una selezione degli ultimi volumi entrati a far parte del Centro di Documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.

Ethik der Behindertenpädagogik.

Vera Moser e Detlef Horster, Kohlhammer Editore, 2011

Parole chiave: Handicap; Diritti umani; Dignità

Souvenirs d’enfance et de jeunesse.

Ernest Renan, Folio, 2021

Parole chiave: Letteratura

Maladies of empire. How Colonialism, Slavery, and War Transformed Medicine.

Jim Downs, Belknap Pr. Editore, 2021

Parole chiave: Salute pubblica; Storia della medicina; Diritti umani; Ospedali

Les raison du cœur. 

Jean-Paul Enthoven, Grasset & Fasquelle Editore, 2021

Parole chiave: Malattia; Medici; Prognosi

Le api non vedono il rosso

Giorgio Scianna, Einaudi, 2021

Parole chiave: Giustizia; Intelligenza artificiale; Bioetica; Presa di decisione
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