Curare la notte, curare di notte
Prendersi cura dei curanti 4
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Convegno annuale della Fondazione Sasso Corbaro
15 ottobre 2020 | 08:30 - 17:30 | Monte Carasso, Bellinzona
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La Fondazione Sasso Corbaro è felice di presentare l'annuale Convegno di riflessione sul significato e sulle buone pratiche del prendersi cura. Al centro dell'edizione 2020 sarà la notte: come confrontarsi con le zone d’ombra dove la comprensione dell’esperienza di cura viene a mancare? Come riuscire a curare la notte, a fare chiarezza sul buio di fronte a Sé e nell’incontro con l’Altro?
Clicca qui per scaricare la locandina e l'introduzione al Convegno.
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Conferenze
Stare di fronte al buio dentro di Sé
Graziano Martignoni, psichiatra
Stare di fronte al buio della notte.
Esperienze e pensieri
Valentina Pifferi, educatrice sociale,
vegliatrice dormiente; Rosilde Gadola educatrice, vegliatrice attiva
Stare di fronte al buio del trauma e
dell’urgenza
Enrico Citriniti, infermiere, insegnante SSSCI
Stare di fronte al buio del Grande Altro
Lorenzo Pellandini, educatore sociale,
direttore CARL
Stare di fronte al buio della memoria
Antonello Ambrosio, infermiere,
insegnante SSSCI
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Workshop
Il buio, la notte e l’Oriente
Liliana Merk, psicologa e psicoterapeuta
Il buio nella formazione
Antonella Keller, vicedirettrice OTAF;
Graziano Martignoni, psichiatra;
Federica Merlo, operatrice sociale
Buio che incontra buio
Lorenzo Pellandini, operatore sociale
e direttore CARL, e Sheila Bernardi,
psicologa
L’immagine del buio, l’immagine nel buio:
un atelier di arteterapia
Federica Dubbini, arteterapista
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Brevi approfondimenti, estratti di articoli, video, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.
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«I can’t breathe. Non riesco a respirare. Le ultime parole dell’afroamericano George Floyd – soffocato dal ginocchio di un poliziotto di Minneapolis dopo dieci minuti di agonia – sono le stesse di Eric Garner, ucciso a Staten Island nel 2014. Parole diventate uno slogan di chi combatte per i diritti civili. Le stesse che avranno pensato i ‘frutti strani’ di Billie Holiday, quelli appesi ai pioppi dopo i linciaggi, “sangue sulle foglie e sangue sulle radici”, ormai incapaci di aprire la bocca al vento. “Un corpo nero dondola nella brezza del Sud”».
Lorenzo Erroi, "Perdere il corpo (in morte di George Floyd)", LaRegione, 30.05.2020
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«Oggi tutti parlano e nessuno sta a sentire. Bisogna fare silenzio per poter ascoltare. Un silenzio attivo, che ti aiuta a percepire non solo il suono ma anche te stesso, la tua anima».
Ezio Bosso, Intervista a cura di Giuseppina Manin, Sette - Corriere della Sera, 02.08.2019
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«La psyché nationale sort durablement ébranlée de cette [pandémie]. Réparer les vivants sera plus ardu que de lâcher des milliards pour redresser le tourisme. "Reconnaître que les endeuillés ont été maltraités par les mesures sanitaires, qu'il y a eu des morts injustes, ferait beaucoup de bien", dit Marie-Frédérique Bacqué. Une cérémonie nationale? "Ne pas en faire serait une erreur", poursuit-elle; "une catastrophe", renchérit Emmanuel Hirsch, car "il faut qu'on intègre ces morts dans notre histoire, qu'ils ne soient pas dans l'errance"».
Véronique Groussard e Marie Guicoux, "Réparer les vivants", L'OBS, 24.05.2020
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Ocean Vuong e Claudia Durastanti: la lingua salvata
Salone del Libro di Torino, 16.05.2020
«Tutti abbiamo il nostro lessico familiare, la lingua tentata che parliamo con una madre, e poi c'è la lingua che ci proietta nel mondo, e, forse, ci fa diventare parte di una nazione».
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«Dobbiamo liberarci dalla corsa folle che ci ha intrappolati e dal credere che il tempo sia solamente denaro; dalla bramosia del superfluo; dalla tirannia delle cose, che ci allontana dall'Uomo; [...] dal credere che la felicità sia solo un diritto, quando il sorriso è un nostro dovere verso il mondo.».
Paolo Rumiz, "Liberiamoci dal male", Robinson - La Repubblica, 25.04.2020
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«Saggezza, che non è erudizione, non solo sapienza e non solo competenza;
Silenzio, per una società della musica e non del rumore;
Solitudine, che non vuol dire “essere soli”;
Sollecitudine, una condizione per la Cura di Sé, dell'Altro e del Mondo;
Sogno, che crede nell'utopia che è il “sale della vita”;
Serenità, che non è frenesia, eccitazione, forse nemmeno lapilli di felicità, ma solo un dolce mare in cui navigare, lasciandosi cullare dalle onde in attesa di una nuova alba. [...]» Continua a leggere
Graziano Martignoni, "Piccolo manifesto per una normalità nuova", 14.05.2020
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«[Con la scrittura] la mia idea è quella di andare a guardare dentro un'esperienza vissuta che cosa c'è da illustrare e portare alla luce per gli altri. Non è quello che accadrebbe se facessi, ad esempio, psicanalisi; quello sarebbe un percorso personale, troverei sollievo per me. Ciò che io riesco a fare con la scrittura, e solo con essa, è rendere universale un'esperienza altrimenti soltanto intima e individuale».
Annie Ernaux, Fahrenheit - Speciale Salone del Libro di Torino, RAI Radio 3, 15.05.2020
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«Situation d'enseignement: en classe, l'image est toujours partielle et nous ne sommes soumis à nul autre regard. Ici l'écran de la classe virtuelle offre une sorte de panorama presque complet. Cette accumulation de fenêtres, de vues, de regards, de reflets me fait penser aux Ménines de Vélasquez. Dans Les mots et les choses, Michel Foucault analyse ce chef-d’œuvre. Il y évoque "un réseau complexe d'incertitudes, d'échanges et d'esquives", un tableau dans lequel "le spectateur et le modèle inversent leur rôle à l'infini"».
Mara Goyet, "Voilà ce qui se passe dans ma web-salle de classe", L'OBS, 23.05.2020
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Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.
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Tutti i bambini tranne uno
Philippe Forest
Philippe Forest è un professore, scrittore e critico letterario e cinematografico. Tutti i bambini tranne uno (titolo originale L’enfant éternel) è il suo primo romanzo e lo scrisse quando aveva 35 anni nel 1997. Nel libro, Forest, racconta la vicenda di Pauline, la sua bambina, morta all’età di quattro anni a causa di un osteosarcoma. [...]
Perché leggerlo? Perché Forest si distanzia anni luce dalle molte narrazioni in cui il dolore personale viene usato per creare un’empatia effimera che, però, a mio avviso, una volta riposto il libro lascia al lettore poco o niente.troverete anche tanto, tantissimo, amore. [...] Continua a leggere
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Carnaio
Giulio Cavalli
Giulio Cavalli è un giornalista, scrittore e attore teatrale. Molto spesso nel suo lavoro ha trattato il tema dell’immigrazione dal punto di vista di chi la vive in prima persona. Nel 2018 è uscito il suo romanzo Carnaio, finalista al premio Strega e al premio Campiello. In Carnaio, che è a tutti gli effetti un romanzo distopico, siamo a DF (citazione del Distrito Federal di Roberto Bolaño) un paese qualsiasi dell’Italia meridionale affacciato sulla costa, nel quale da un giorno all’altro iniziano ad arrivare ondate di corpi morti, tutti uguali. [...]
Perchè leggerlo? Perché ci spiega cosa succede quando, per proteggere il nostro operato, spostiamo l’etica «un po’ più in là» e decidiamo che quello che ieri «non era giusto» oggi «giusto», purtroppo, lo diventa. Continua a leggere
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Quasi amici
regia di Eric Toledano e Olivier Nakache
In seguito a un incidente che lo ha reso tetraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito di prigione, in qualità di badante personale [...].
Perché guardarlo? Chi cura chi? Questo potrebbe essere il sottotitolo del film ed è il fulcro della narrazione. I protagonisti sono due persone molto diverse tra di loro sia per classe sociale che per età e per formazione professionale. Philippe, ricco aristocratico e tetraplegico assume Driss, un ragazzo di periferia con un passato turbolento, come badante. Una relazione professionale che si trasforma in relazione di cura. Un rapporto di cura che migliora le vite di entrambi: curante e curato. Un curarsi reciprocamente: dal curare al prendersi cura. [...] Continua a leggere
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Dalla rivista per le Medical Humanities
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Nell'attesa che arrivi l'autunno e, con esso, l'annuale Convegno della Fondazione Sasso Corbaro, vi proponiamo la lettura del Dossier «Prendersi cura dei curanti»: undici interventi che, sondando il tema dei bisogni dei 'professionisti della cura', hanno segnato la prima tappa di un felice percorso tematico giunto nel 2020, con «Curare la notte, curare di notte. Prendersi cura dei curanti 4», alla sua quarta edizione. Fra i contributi raccolti nel Dossier, particolarmente affine alle tematiche di questa Newsletter è il testo di Guenda Bernegger, dedicato all'importanza dell'umanesimo, dell'arte e della cultura in campo clinico.
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Possono le Medical Humanities prendersi cura dei curanti?
Guenda Bernegger, rMH n. 39
La malattia è un evento troppo grande per poter essere affrontato da un singolo individuo – e questo vale tanto per il malato, quanto per il curante. Per tale ragione, chi cura ha bisogno di dotarsi di strumenti anche culturali e di potersi appoggiare su di essi, dialogando con le scienze dello spirito e le arti, che da sempre hanno contribuito a pensare e rappresentare cosa voglia dire essere uomo, nella salute, nella malattia, nella sofferenza. Leggi l'articolo
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We Are One: A Global Film Festival
Nell'arco di dieci giorni, attraverso un'unica piattaforma ad accesso gratuito, le venti rassegne cinematografiche più importanti al mondo rispondono così alle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria: «we are one - il cinema è vivo e coeso, e noi siamo un unico, grande festival globale». La rassegna virtuale pescherà dall'archivio dei festival che hanno aderito all'iniziativa (fra cui: Berlino, Cannes, Locarno, Karlovy Vary, Sundance, San Sebastian, Toronto, Tribeca, Venezia), ma presenterà anche diverse novità.
Quando? Dal 29 maggio al 7 giugno 2020
Dove? Sul canale YouTube We Are One e sul sito www.weareoneglobalfestival.com
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POESTATE 2020
Il più antico festival letterario della Svizzera Italiana torna quest'estate, a 23 anni dalla nascita, in una veste nuova: dal 4 al 6 giugno 2020 POESTATE sarà online, in diretta streaming. Un'affascinante rosa di ospiti da seguire tutte le sere a partire dalle 18:00, per riassaporare la parola poetica in tutte le sue forme: dai grandi della storia della letteratura ai giovani talenti emergenti, dal classici all'avanguardia, dal locale al globale.
Quando? Dal 4 al 6 giugno 2020
Dove? Sul canale YouTube ticinonline e sul sito www.poestate.ch
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Covid-19 e cambiamento. Tra nuovi equilibri e vecchie organizzazioni familiari e personali
Il covid-19 è arrivato improvvisamente nelle nostre vite ed ha cambiato abitudini e modi di relazionarci agli altri. Che impatto ha avuto la quarantena nella vita di ciascuno di noi e come ne ha mutato la struttura familiare?
Webinar condotto da Aurora Rossi, psicologa e psicoterapeuta
Quando? Lunedì 8 giugno 2020, ore 18:30
Dove? Sul sito www.formazionecontinuainpsicologia.it
Come? Registrandosi qui
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Seminars in Biomedical Neurosciences
La Facoltà di Scienze Biomediche dell'Università della Svizzera Italiana (USI) e il Neurocentro dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) presentano il settimo appuntamento del ciclo «Seminars in Biomedical Neurosciences». Relatore di questa sessione sarà il DR Kuhle Jens, dell'Università di Basilea.
Quando? Mercoledì 1 luglio 2020, ore 17:30
Dove? Biblioteca del Neurocentro, Ospedale Civico di Lugano
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